La Vecchia Fossa

La città ha sempre seguito con affetto e partecipazione le sorti della propria squadra; negli anni ’30 Narni già si segnala infatti come uno dei terreni di gioco più caldi dell’Umbria, tanto da essere squalificato per invasione di campo in un match del 36-37 con il Perugia. Nel corso degli anni l’apporto del pubblico si fa ancora più incisivo, il S.Girolamo, terreno amico costruito nel 1945, rappresenta l’arma in più della squadra rossoblu; nasce il mito della “Fossa dei leoni” e con esso quello dell’inviolabilità del campo di Narni.

Gli anni ’60 e ’70 sono emblematici in tal senso, ma è solo a metà anni’80, con la squadra in esilio forzato al “S.Anna”, che il tifo incomincia ad essere organizzato con fumogeni, bandiere e tamburi. Nell’85-86 viene realizzato lo striscione:”UNA FEDE, UNA VOLONTA’, UN TRAGUARDO: VINCERE MALGRADO TUTTO”. E’ il motto che accompagna la squadra alla vittoria nel campionato di Promozione e che oggi, dopo 20 anni, usurato dal tempo, ma sempre attualissimo, campeggia ancora in gradinata nord.

Il ritorno nell’Interregionale restituisce alla Narnese la rinnovata cornice del suo stadio, finalmente rimesso a nuovo dopo i lavori di ammodernamento. La tribuna sopra agli spogliatoi, nella zona nord dell’impianto, diventa il covo dei tifosi più caldi.

La “Fossa” è di nuovo realtà, nel 1988 quasi a voler evocare antichi miti e leggende, compare per qualche partita un drappo recante la scritta “vecchia fossa”. Qualche anno più tardi, 1992, trasferta a Colle Val d’Elsa, la VECCHIA FOSSA debutta ufficialmente con uno striscione di una decina di metri. Da allora, fra alti e bassi, il gruppo è rimasto sempre al fianco dei colori rossoblu nella cattiva, come nella buona sorte.